Firenze e l’arte della pelletteria toscana: una storia senza tempo

Firenze

“I vecchi Bottegai, la loro maestria,
il loro muoversi silenti per ore ed ore.
I materiali così diversi rintracciabili in tutta la città
che ci riportano al fasto antico.
I colori che cambiano al sole, gli odori,
la maestosità delle architetture e dei paesaggi
sempre diversi.
Il fascino della notte, piena di luci ed ombre riflesse
nei vicoli e nell’Arno che scorre.
L’eleganza e l’unicità delle pelli, dei materiali,
dei marmi, delle pietre preziose e delle stoffe.
Tutto è riconducibile e riporta solo a te.
Firenze.”

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Eleonora Sassoli

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Eleonora Sassoli

L’artigianato fiorentino e il Made in Italy

Chi è stato a Firenze racconta di una città permeata
d’arte, cultura e storia, con un’aria inusuale, fatta d’ossigeno ma con sfumature diverse, più intense, aromatiche e lievi che a tratti diventano forti, perché intrise di vecchi mestieri custoditi da quei bottegai detentori del sapere manifatturiero.
Passeggiare per Firenze significa entrare in contatto con le botteghe fiorentine che, ancora oggi, abitano il centro lavorando la pelle e il cuoio, l’oro, la paglia, il legno e la carta; in ogni angolo si ritrovano degni eredi delle antiche botteghe del passato, protettrici indiscusse del vero Made in Italy.
Gli antichi mestieri fiorentini sono talmente radicati nel territorio da caratterizzare la storia e la fisionomia della città, che è riuscita a tramandare, nei secoli, la realizzazione di prodotti artigianali e artistici che rappresentano un patrimonio unico in tutto il mondo. Passeggiare sul Ponte Vecchio e nelle vie limitrofe ci riporta al passato grazie ad un insieme di figure che si muovono silenti: decoratori, cesellatori, ceramisti che ripropongono i mestieri dei padri e dei nonni, da cui hanno imparato gesti e segreti portando innovazione e tradizione grazie all’uso dei materiali tradizionali affiancati ai nuovi.

La tradizione della pelletteria fiorentina

Il mondo della pelletteria è legato a Firenze dal periodo Etrusco e si consolida con gli artisti del cuoio, i Galilai che, alla fine del 1200, si organizzarono in una corporazione che riuniva tutti i diversi mestieri, collegati dal filo comune della pelle: cuoiai, conciatori, pezzai e orpellai, si stringevano in un legame unico e fortemente sentito.
Nel 1400 la lavorazione del cuoio e della pelle erano così importanti che le ricche famiglie fiorentine cominciarono a investire sugli artigiani, tanto da decidere di portare parte della produzione del settore all’interno della città.
Questa maestria nella concia e nella lavorazione delle pelli, rappresenta un’eredità importante per Firenze e la Toscana che, oggi, produce quasi un terzo della pelletteria nazionale e rimane l’eccellenza mondiale per la qualità delle materie prime e delle lavorazioni artigianali antiche che hanno saputo adeguarsi anche alle nuove tecnologie.

Le strade dedicate alla pelletteria

Il distretto produttivo di pelle conciata è situato nella provincia pisano-fiorentina, nella zona di Santa Croce sull’Arno ma è nato nel centro di Firenze, nel quartiere di Santa Croce.
Quest’ultimo, grazie alla vicinanza con il fiume Arno, ha sempre
ospitato attività pellettiere che richiedevano una grossa
quantità di acqua per il proprio lavoro.
Ancora oggi, passeggiando per il quartiere, ritroviamo Via Delle Conce, Via dei Conciatori, Via dei Tintori, Canto delle Mosche, il cui nome deriva da questi fastidiosi insetti attirati dai residui delle lavorazioni che portavano molte malattie in città.
Questa fu una delle ragioni, insieme ad altre motivazioni di carattere igienico, per le quali si decise di spostare queste attività fuori dal centro cittadino. Santa Croce Sull’Arno è nata come distretto conciario fiorentino ed è oggi un punto fondamentale per tutta Europa.

Firenze e l’arte della pelletteria toscana: una storia senza tempo

Firenze

“I vecchi Bottegai, la loro maestria,
il loro muoversi silenti per ore ed ore.
I materiali così diversi rintracciabili in tutta la città
che ci riportano al fasto antico.
I colori che cambiano al sole, gli odori,
la maestosità delle architetture e dei paesaggi
sempre diversi.
Il fascino della notte, piena di luci ed ombre riflesse
nei vicoli e nell’Arno che scorre.
L’eleganza e l’unicità delle pelli, dei materiali,
dei marmi, delle pietre preziose e delle stoffe.
Tutto è riconducibile e riporta solo a te.
Firenze.”

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Eleonora Sassoli

L’artigianato fiorentino e il Made in Italy

Chi è stato a Firenze racconta di una città permeata d’arte, cultura e storia, con un’aria inusuale, fatta d’ossigeno ma con sfumature diverse, più intense, aromatiche e lievi che a tratti diventano forti, perché intrise di vecchi mestieri custoditi da quei bottegai detentori del sapere manifatturiero.
Passeggiare per Firenze significa entrare in contatto con le botteghe fiorentine che, ancora oggi, abitano il centro lavorando la pelle e il cuoio, l’oro, la paglia, il legno e la carta; in ogni angolo si ritrovano degni eredi delle antiche botteghe del passato, protettrici indiscusse del vero Made in Italy.
Gli antichi mestieri fiorentini sono talmente radicati nel territorio da caratterizzare la storia e la fisionomia della città, che è riuscita a tramandare, nei secoli, la realizzazione di prodotti artigianali e artistici che rappresentano un patrimonio unico in tutto il mondo. Passeggiare sul Ponte Vecchio e nelle vie limitrofe ci riporta al passato grazie ad un insieme di figure che si muovono silenti: decoratori, cesellatori, ceramisti che ripropongono i mestieri dei padri e dei nonni, da cui hanno imparato gesti e segreti portando innovazione e tradizione grazie all’uso dei materiali tradizionali affiancati ai nuovi.

La tradizione della pelletteria fiorentina

Il mondo della pelletteria è legato a Firenze dal periodo Etrusco e si consolida con gli artisti del cuoio, i Galilai che, alla fine del 1200, si organizzarono in una corporazione che riuniva tutti i diversi mestieri, collegati dal filo comune della pelle: cuoiai, conciatori, pezzai e orpellai, si stringevano in un legame unico e fortemente sentito.
Nel 1400 la lavorazione del cuoio e della pelle erano così importanti che le ricche famiglie fiorentine cominciarono a investire sugli artigiani, tanto da decidere di portare parte della produzione del settore all’interno della città.
Questa maestria nella concia e nella lavorazione delle pelli, rappresenta un’eredità importante per Firenze e la Toscana che, oggi, produce quasi un terzo della pelletteria nazionale e rimane l’eccellenza mondiale per la qualità delle materie prime e delle lavorazioni artigianali antiche che hanno saputo adeguarsi anche alle nuove tecnologie.

Le strade dedicate alla pelletteria

Il distretto produttivo di pelle conciata è situato nella provincia pisano-fiorentina, nella zona di Santa Croce sull’Arno ma è nato nel centro di Firenze, nel quartiere di Santa Croce.
Quest’ultimo, grazie alla vicinanza con il fiume Arno, ha sempre ospitato attività pellettiere che richiedevano una grossa quantità di acqua per il proprio lavoro.
Ancora oggi, passeggiando per il quartiere, ritroviamo Via Delle Conce, Via dei Conciatori, Via dei Tintori, Canto delle Mosche, il cui nome deriva da questi fastidiosi insetti attirati dai residui delle lavorazioni che portavano molte
malattie in città.
Questa fu una delle ragioni, insieme ad altre motivazioni di carattere igienico, per le quali si decise di spostare queste attività fuori dal centro cittadino. Santa Croce Sull’Arno è nata come distretto conciario fiorentino ed è oggi un punto fondamentale per tutta Europa.